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Paleolitico e Neolitico

La presenza dell'uomo in Abruzzo è documentata fin dall'età paleolitica. In quell'epoca gli insediamenti umani erano numerosi e sparsi in tutta la Regione. Nei pressi di Chieti e di Popoli Terme sono stati fatti ritrovamenti importanti: strumenti litici di ogni tipo e ossa di animali lavorate. 

Il Mesolitico invece non ha lasciato tracce significative. Di epoca neolitica è invece il celebre insediamento di Ripoli (2.200 a.C. circa), nella valle del torrente Vibrata, vicino a Corropoli. Si tratta di un grande villaggio di capanne in cui si producevano ceramiche dipinte. 

fonte: wikipedia.org

10.000 a.C. - 600 a.C.

dal paleolitico all'età del ferro

Età del ferro

L’età del ferro (dal 1.200 al 600 a.C.) in Abruzzo diede inizio alla lunga storia della pastorizia che cominciò con l’arrivo della popolazioni dell’odierna Europa centrale, così come i popoli di origine asiatica. Si sviluppò una cultura basata sui settori dell’agricoltura e della pastorizia.

 

In questo periodo vediamo l'affermarsi delle varie tribù italiche, tra queste: i Volsci, gli Aequi, gli Umbri, i Marsi, i Vestini, i Frentani e i Sanniti. Essi parlavano dialetti simili al latino, l’umbro era parlato nel nord mentre l’Osco veniva parlato a sud, incluso l’Abruzzo. 

fonte: calascio.com

Romanizzazione

Le testimonianze archeologiche di epoca romana in Abruzzo includono: un teatro e un anfiteatro ad Amiternum (Amiterno) vicino all’Aquila, i resti dell’insediamento Alba Fucens vicino ad Avezzano, il centro di Juvanum a Montenerodomo nella provincia di Chieti, il Santuario di Ercole Curino a Sulmona, Peltuinum a Prata d’Ansidonia (provincia dell’Aquila) e Corfinium, oggi Corfino (provincia dell’Aquila) costruito sulla via Valeria e un tempo capitale della Lega Italica. 

fonte: calascio.com

Resti della città romana di Amiternum

Resti della città romana di Amiternum (fonte: wikipedia.org)

753 a.C. - 476 d.C.

epoca romana

Espansione romana in Abruzzo

I romani avevano costruito strade vicino all’Abruzzo e di conseguenza si svilupparono nuovi insediamenti, mentre le città già esistenti vennero allargate con la costruzione di terme, teatri, templi e altri edifici.

Lo svuotamento parziale del Lacus Fucinus (Il Lago Fucino) nell’attuale provincia dell’Aquila fece strada alla costruzione di uno sbocco artificiale, iniziato nel 41 d.C. per mano dell’Imperatore Claudio, che è stato funzionante fino al VI secolo. Altre rovine sono presenti nell’area di Incile vicino ad Avezzano.

fonte: calascio.com

Dai Bizantini ai Longobardi

La caduta dell’Impero Romano nel 476 d.C. fu seguita dalla conquista dei longobardi (558-774 d.C.) che saccheggiarono quasi tutta l’Italia impadronendosi del territorio dell’Abruzzo e colonizzando i suoi insediamenti entrando nei territori del ducato di Benevento. Risale a questo periodo la prima menzione del toponimo Aprutium (Abruzzo). 

fonte: calascio.com

476 d.C. - 1492 d.C.

Medioevo

La conquista dei Normanni

Nel 1000 d.C. i normanni (popoli nordici provenienti dalla regione francese della Normandia) avanzarono a sud e intorno al 1100 controllavano tutto il sud Italia (incluso l’Abruzzo) eliminando in questo modo il potere dei longobardi, i ducati indipendenti, l’occupazione bizantina e gli ultimi possedimenti degli arabi.

 

I normanni misero tutto questo territorio sotto il Regnum Siciliae (Regno di Sicilia) composto da una popolazione che apparteneva ai normanni, ai greci bizantini, agli arabi, ai longobardi e ai siciliani. L’influenza normanna sull’Italia e sul Mediterraneo è vasta, partendo dal suo impatto sul cristianesimo, sulla lingua e l’architettura italiana fino ad arrivare all’educazione musicale dei nostri giorni. La dinastia normanna governò nell’Italia del sud fino a quando l’invasione germanica non la espulse nel 1194.

fonte: calascio.com

L'Abbazia di Santa Maria Arabona presso Manoppello

L'Abbazia di Santa Maria Arabona presso Manoppello (fonte: wikipedia.org)

L'Abruzzo sotto gli Svevi 

Nel 1233 Federico II (svevo-germanico e imperatore del Sacro Romano Impero) riorganizzò l’Abruzzo facendolo diventare un’area amministrativa con Sulmona come suo capoluogo. Nel 1254 il figlio di Federico, Corrado IV di Germania, fondò L’Aquila, la città fu completata nel 1266. L’Aquila si sviluppò come città commerciale e forniva provvigioni agli insediamenti nella valle e sulle montagne, costituendo un centro di impiego per la zona, che si basava sull’agricoltura. I pascoli delle montagne abruzzesi erano utilizzati in estate dalle greggi di pecore che fornivano la lana. Questa veniva portata ai mercanti all’Aquila dove veniva poi venduta in tutta la regione.

fonte: calascio.com

Mura di Peltuinum presso il tratturo magno 

Mura di Peltuinum presso il tratturo magno (fonte: wikipedia.org)

Il terremoto dell'Aquila del 1349

Nel 1348 e nel 1349 una serie di terremoti con epicentro all'Aquila e nell'alto Molise oppure nella catena del Sirente-Velino misero in ginocchio la città, con una magnitudo di 6,5 della scala Richter. Il terremoto dovette colpire la città e il territorio aquilano in maniera abbastanza seria, anche se oggi, con i grandi restauri gotici della metà del Trecento, e del dopo sisma 1456 non è possibile comprendere cosa andò distrutto e cosa conservato.

 

Lo storico Matteo Villani di Firenze testimonia nella Nuova cronica: «La città dell'Aquila ne fu quasi distrutta, che tutte le chiese e grandi edifici della città caddono con grande mortalità d'huomini e di femmine; [...] ed erano sì grandi (le scosse) che in piana terra era fatica all'uomo di potersi tenere in piedi.»

fonte: wikipedia.org

L'architettura de periodo

La presenza degli spagnoli in Abruzzo è testimoniata da numerose fortificazioni presenti nella regione che furono costruite per importanza strategica, in quanto in quel periodo la Spagna doveva a sua volta proteggersi dalla Francia. Nel 1567, per esempio, gli spagnoli costruirono una prominente fortezza nella città dell’Aquila.

fonte: calascio.com

Forte spagnolo a L'Aquila

Forte spagnolo a L'Aquila (fonte: rainews.it)

La costruzione divenne più aperta dal Rinascimento in poi mentre elementi architettonici furono aggiunti a strutture medievali, come nel caso della chiesa dell’Annunziata a Sulmona. L’ascesa di famiglie nobili e prominenti diede il via alla costruzione di palazzi a Sulmona, L’Aquila, Popoli e Tagliacozzo. Lo stile del Rinascimento toscano era visibile anche in Abruzzo, alcuni esempi ne sono la Basilica di San Bernardino a L’Aquila che ricorda la Chiesa di Santa Maria del Fiore a Firenze; San Flaviano a Giulianova, nella provincia di Teramo, e Santa Maria del Tricalle nella provincia di Chieti

fonte: calascio.com

Facciata della basilica di San Bernardino a L'Aquila

Facciata della basilica di San Bernardino a L'Aquila (fonte: wikipedia.org)

1492 d.C. - 1789 d.C.

Età moderna

La dominazione spagnola

L’Abruzzo era politicamente all’interno del Regno di Napoli durante il Rinascimento. Nel 1442 il Regno di Napoli cadde sotto il controllo del Regno di Aragona (in Spagna). Il periodo aragonese durò fino al 1501 quando il re Luigi XII si accordò con il Regno di Aragona per dividersi i possedimenti del sud Italia.

 

La dominazione spagnola in Abruzzo durò fino al 1707 quando gli austriaci presero brevemente il controllo della regione. 

fonte: calascio.com

Il breve regno di Napoleone

L’Austria aveva ceduto la Sicilia e Napoli alla Spagna nel 1730 ma il comando degli spagnoli finì con il breve regno di Napoleone Bonaparte (1806-1815). Durante questo periodo, la struttura civile sostituì il potere municipale della Chiesa cattolica abolendo inoltre anche il feudalesimo. 

fonte: calascio.com

La dinastia dei Borbone e il Risorgimento

La sconfitta di Napoleone nel 1815 riportò il controllo degli spagnoli ma questa volta era sotto le sembianze della dinastia dei Borboni. Gli stati papali erano stati restituiti al controllo del Papa e si assistette ad una fioritura della vita economica e culturale. Il periodo post-napoleonico ha rappresentato l’anello di congiunzione tra la fine della dominazione straniera e la nascita del Risorgimento che portò all’unificazione dell’Italia.

L’epoca dei Borboni portò all’insurrezione dell’Abruzzo e di altre parti del sud Italia. La diffusa resistenza contro la dinastia borbonica si intensificò quando Giuseppe Garibaldi (1807-1882) invase il sud nel 1860 nel tentativo di unificare l’Italia. I Borboni combatterono presso il loro ultimo avamposto a Civitella del Tronto (provincia di Teramo) quando la fortezza della città si arrese all’esercito pro unificazione nel marzo del 1861.

fonte: calascio.com

1789 d.C. - presente

Età contemporanea

Il ventennio fascista

L'ascesa al potere del regime fascista fu preannunciata anche in Abruzzo da diversi atti di violenza squadrista, in particolare nel teramano, nella Marsica e nel chietino.

 

Nel 1927, in seguito al riassetto degli enti locali voluto dal regime, il territorio regionale subì sostanziali variazioni: l'intero circondario di Cittaducale sarà trasferito dalla provincia dell'Aquila al Lazio per consentire la creazione della provincia di Rieti, e con una sorta di "compensazione", venne decretata l'annessione al comune dell'Aquila di otto piccoli comuni limitrofi, con un decreto soprannominato "grande Aquila"; nella costa abruzzese invece, nello stesso anno, trovò compimento il lungo percorso dell'unificazione cittadina di Pescara, che comportò anche l'istituzione dell'omonima provincia ricavandola da territori in precedenza appartenenti alle province di Teramo e Chieti e, in minor misura, dell'Aquila.

In quegli anni furono molti gli esponenti artistici abruzzesi che diedero il loro contributo all'accrescimento delle attività culturali nazionali, come Edoardo Scarfoglio, Costantino Barbella, Benedetto Croce, Francesco Paolo Michetti, Francesco Paolo Tosti e Gabriele D'Annunzio.

fonte: wikipedia.org

Abruzzo e Molise nel 1928.

Abruzzo e Molise nel 1928. (fonte: wikipedia.org)

Lo sviluppo del Secondo dopoguerra

Il conflitto aveva lasciato una scia di distruzione in tutta la regione, e in particolare nei centri costieri di Pescara, Francavilla al Mare e Ortona e nei centri della Maiella orientale.

Nei decenni seguenti, però, il veloce accrescimento urbano, sociale ed economico di Pescara e la rapida saturazione edilizia del capoluogo adriatico, che comporterà l'esplosione demografica dei centri limitrofi di Francavilla al Mare, Montesilvano e San Giovanni Teatino, porteranno alla formazione con la vicina Chieti di un'area metropolitana; a differenza del resto della regione, la conurbazione vede una crescita continua del numero di abitanti, circa 350.000 nel 2016, ammontando a oltre un quarto dell'intera popolazione abruzzese, rendendo quest'area il propulsore economico della regione.

 

La necessità nel 1971 di definire la sede delle istituzioni della costituenda regione Abruzzo causerà malcontento e rivolte all'Aquila: il compromesso raggiunto in sede politica, che sarà da causa per i moti dell'Aquila, pur assegnando alla città appenninica il titolo di capoluogo regionale, prevede una doppia sede per il consiglio e la giunta regionali, che si riuniscono all'Aquila e a Pescara, e un maggior numero di assessorati aventi sede nella città adriatica.

fonte: wikipedia.org

Rivolte a L'Aquila

Rivolte a L'Aquila (fonte: wikipedia.org)

Il nuovo millennio

Il terremoto del 6 aprile del 2009, noto come terremoto dell'Aquila e scossa principale degli eventi sismici che colpirono tutta la conca aquilana dal 2008 al 2012, causò enormi danni alla città dell'Aquila e a diversi paesi del circondario, con un bilancio definitivo di 309 vittime, 1.600 feriti, 80.000 sfollati e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati. Il sisma causò danni gravissimi al patrimonio artistico aquilano, con il danneggiamento di tutti i monumenti storici e identitari cittadini, come la basilica di Collemaggio e la fortezza spagnola. La ricostruzione dell'Aquila ebbe concreto avvio solo nel febbraio 2012, con l'approvazione del piano di ricostruzione del comune.

fonte: wikipedia.org

Resti della prefettura dell'Aquila

Resti della prefettura dell'Aquila (fonte: wikipedia.org)

Sulla costa adriatica, lo sviluppo impetuoso della città di Pescara, porta la città a diventare uno dei centri urbani più densamente popolati d'Italia (circa 120 000 abitanti in soli 33 km²), con un'edilizia e architettura che si contraddistingue per la sua modernità.

fonte: wikipedia.org

Panorama di Pescara ripreso dal Ponte del Mare

Panorama di Pescara ripreso dal Ponte del Mare (fonte: wikipedia.org)

Sviluppo dell'Abruzzo costiero

Con l'apertura della ferrovia Adriatica nel 1863, i territori costieri, sino ad allora in massima parte disabitati, assunsero un ruolo centrale nell'economia regionale. I collegamenti ferroviari infatti aprirono l'Abruzzo ai commerci e al turismo nazionali, determinando un notevole sviluppo in una regione tradizionalmente isolata dalla sua orografia.

 

Il nuovo sviluppo investì in particolare la zona di Pescara e Castellammare, terminali adriatici della via Tiburtina Valeria e dal 1873 della ferrovia Roma-Sulmona-Pescara, che ebbero modo di accrescere notevolmente la popolazione residente e le attività economiche. Tuttavia il rapido accrescimento urbano portò alla sistematica demolizione della fortezza cinquecentesca, gradualmente smantellata per consentire l'espansione cittadina.

fonte: wikipedia.org

Storia

Il toponimo "Abruzzo" deriva dal nome col quale originariamente si indicava l'area del teramano. Infatti, il primo nome della città fu Petrut, e indicava un luogo sopraelevato e ben distinto; in seguito, si ipotizza già all'epoca della conquista romana della penisola, diventò Praetutium (Pretuzio), prima di assumere la denominazione Interamnia, indicante un luogo situato tra due fiumi, dalla quale deriverà poi "Teramo".

Col toponimo "Pretuzio" si indicava dunque un'area compresa tra l'agro ascolano e Truentum (nel territorio di Martinsicuro) a nord, il mare Adriatico a est, il Vomano a sud e gli Appennini a ovest. In seguito, durante il regno di Federico II di Svevia, il nome "Apruzzo" (Aprutium) iniziò ad indicare l'area che costituisce – con buona approssimazione – l'attuale regione, quando egli istituì il giustizierato d'Abruzzo con le costituzioni di Melfi del 1233. (fonte Wikipedia)

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